Monte Tudaio

Gruppo Montuoso Brentoni
Cartina 016 Tabacco - FotoPercorso - Traccia GPS
Difficoltà E
Dislivello 1300 m
Altitudine Massima 2140 m (Monte Tudaio)
Tempo 5.30 ore
Lunghezza 18 km circa
Segnavia 339
Punto di partenza Chalet Pino Solitario, nei pressi di Vigo di Cadore (878 m)
Periodo Maggio 2013
Panorami Panorama dal Monte Tudaio
Panorama dal Monte Tudaio
Note Il Monte Tudaio è il primo contrafforte della catena dolomitica che culmina con il Monte Brentoni; per la sua particolare posizione la sua cima offre un fantastico panorama sia verso la Valle del Cadore che verso la Valle dell'Ansiei; negli anni antecedenti la Grande Guerra sulla cima venne costruito un poderoso forte i cui imponenti resti sono ancora visitabili; per la salita useremo l'ardita strada costruita a servizio del forte che risale con numerosi tornanti (35) il versante orientale del monte; lungo il percorso sono state poste numerose tabelle informative che evidenziano i punti più notevoli del percorso.
Il tracciato non presenta nessuna difficoltà tranne che per il notevole dislivello.
Descrizione Da Pieve di Cadore si sale verso Auronzo e, poco prima di Cima Gogna, si prende la strada a destra verso Vigo di Cadore e Casera Razzo; dopo circa un km, nei pressi di Piniè si prende la strada a sinistra (indicazioni) che porta allo Chalet Pino Solitario (878 m) dove si può parcheggiare.
Dallo Chalet, seguendo le indicazioni, si prende la stradina sterrata pianeggiante (segnavia 339) che in pochi minuti porta a una sbarra e poi scende leggermente per portarsi sul fondo ghiaioso del Rin de Soandre; attraversata la valle la stradina diventa mulattiera (una deviazione a sinistra porta in pochi minuti a visitare alcune fortificazioni facenti parte del Vallo Alpino Littorio risalenti alla Seconda Guerra Mondiale) e inizia a salire con numerosi tornanti il ripidissimo contrafforte basale del Monte Tudaio; in questo tratto la mulattiera è veramente ardita, con lunghi tratti scavati sulla roccia; sui tornanti si possono notare dei grossi anelli metallici che venivano usati per trainare e assicurare i pezzi di artiglieria del forte.
Salendo il panorama si apre verso il Cadore e al nono tornante si giunge al Pian de Liberal (1150 m), dove si trova un piccolo ricovero militare; si attraversa una breve galleria e si continua a prendere quota a tornanti mentre verso nord appaiono le Tre Cime di Lavaredo e il Lago di Auronzo; il terreno doventa intanto meno ripido, si entra in un bel bosco e dopo un lungo tratto in traversata si raggiunge un secondo ricovero militare (La Busa, 1551 m, 1.30 ore).
La mulattiera si fa ora meno ripida e porta al Col dell'Elma (1735 m) dove si vedono bene i poderosi muraglioni costruiti a sostegno della strada; sopra di noi possiamo vedere il proseguimento dell'itinerario che risale con lunghi tornanti il versante orientale del monte; con quattro lunghi tornanti ci si porta al Col Muto (1960 m, 2.40 ore) dove si incontra un'importare opera fortificata, una galleria di 120 m, visitabile, che si ramifica alla fine in 4 cannoniere rivolte verso la Valle dell'Ansiei e il Comelico; ormai si vede bene la cima vicina, purtroppo deturpata da alcuni grandi ripetitori; con un'ultima traversata ci ci porta sulla Costa del Tudaio dove si iniziano a trovare i ruderi dei manufatti di servizio al forte; si sale una serie di brevi tornantini e si giunge finalmente alla galleria che da accesso al forte, la si attraversa e ci si trova all'interno della grandiosa fortificazione disposta su più livelli; alcune utili tabelle informative ci illustrano la disposizione dei vari manufatti; con un'ultimo breve tratto si giunge sulla sommità del Tudaio (2140 m, 3.30 ore) dove si trovano i resti della batteria corazzata, purtroppo distrutta in maniera metodica dagli Austriaci in ritirata; il panorama è stupendo e comprende le Dolomiti del Cadore, le Dolomiti d'Oltrepiave, le Dolomiti di Sesto e anche la catena di confine con l'Austria.
Il ritorno avviene per la stessa via di salita.


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